Nel 2018 gli italiani hanno pagato in media 302 euro a famiglia per la gestione dei rifiuti. I costi sono tutt’altro che omogenei nelle diverse aree del territorio nazionale: tra la regione più economica e quella più costosa si registra uno scarto di oltre il 120% e fra la provincia meno cara e quella più cara addirittura di oltre il 270%.
Sono i primi dati dell’indagine annuale sulla spesa sostenuta dai cittadini italiani per la gestione dei rifiuti urbani nei capoluoghi di provincia, condotta dall’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, giunta quest’anno all’undicesima edizione. Lo studio, che prende a riferimento nel 2018 una famiglia-tipo composta da 3 persone ed una casa di proprietà di 100 metri quadri, vede al primo posto tra le regioni più costose la Campania, mentre il non invidiabile primato di capoluogo di provincia più esoso spetta a Trapani. Il Trentino Alto Adige si conferma la meno cara tra le regioni, mentre Belluno, nonostante un leggero aumento rispetto al 2017 risulta la città con la tariffa rifiuti più economica. Sempre rispetto al 2017, risulta di rilievo l’aumento registrato in Basilicata (+13,5%), dove, tuttavia, la tariffa media (269 €) resta al di sotto della media nazionale (302 €).
Il dossier integrale è disponibile, previa iscrizione, sul sito www.cittadinanzattiva.it, nel quale sono, inoltre disponibili i dettagli regionali.