Il Testo Unico in materia di Società a Partecipazione Pubblica (D.Lgs. 175/2016, art. 6, c. 2) impone alle società a controllo pubblico la predisposizione di specifici programmi di valutazione del rischio di crisi aziendale e, qualora le relative analisi facciano emergere uno o più indicatori di crisi, l’organo amministrativo della società è obbligato ad adottare opportuni provvedimenti, la cui mancata adozione costituisce grave irregolarità ai sensi dell’art. 2409 del codice civile. Gli strumenti eventualmente adottati a tali fini devono essere indicati nella relazione sul governo societario che le società controllate predispongono annualmente e pubblicano contestualmente al bilancio d’esercizio.
Il legislatore ha, tuttavia, omesso una descrizione contenutistica della relazione sul governo societario e ha rimesso alla discrezionalità della singola società il contenuto del programma di valutazione del rischio aziendale, oltre a non definire gli indicatori di crisi aziendale al cui rilievo è collegato l’obbligo di relazione stabilito ex art. 14, co. 2.
Per facilitare l’adempimento di tali obblighi di legge, anche in considerazione delle conseguenze previste in caso di inosservanza, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha recentemente pubblicato il documento “Relazione sul governo societario contenente programma di valutazione del rischio di crisi aziendale ex art.6, co. 2 e 4, D.LGS. 175/2016”. L’intento è quello di fornire sia agli organi societari, sia, in particolare, al rappresentante della Amministrazione pubblica controllante uno strumento che metta in condizione di compiere una fondata valutazione in ordine allo stato della società e di adottare dispositivi idonei a favorire la tempestiva emersione della crisi e la sua corretta gestione.
In particolare, il documento propone un format della Relazione sul governo societario, prevista dall’art. 6, comma 4 del TUSP, che include gli schemi – tipo del “Programma di valutazione del rischio di crisi aziendale” e della “Relazione sul monitoraggio e verifica di crisi aziendale”.
Lo strumento è, inoltre, corredato da una serie di indicatori del rischio di crisi aziendale.
L’obiettivo del Consiglio nazionale dei commercialisti è, quindi, quello di incoraggiare gli organi societari di governo ad adottare la cosiddetta logica dell’early warning, compiendo una valutazione dello stato della società fondata su criteri obiettivi e ragionevoli e intervenendo proattivamente nella gestione di un’eventuale crisi.