ARERA ha approvato il Metodo Tariffario Idrico 2020 -2023

Tra gli obiettivi dell’Autorità: superamento delle differenze nord-sud, tetto agli aumenti, sostenibilità ambientale e misura dei consumi, rafforzamento dei controlli sulla realizzazione effettiva degli investimenti. La scadenza per gli enti d’ambito è fissata al 30 aprile 2020.

Al termine di un procedimento che ha visto un'ampia consultazione con i soggetti interessati e mantenendo stabilità e certezza nei criteri guida, in continuità con le regole introdotte a partire dal 2012, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, con Delibera 580/2019/R/IDR del 27 dicembre scorso, ha approvato il Metodo Tariffario Idrico (MTI-3) per il periodo 2020-2023, i cui principi guida sono il superamento del Water Service Divide, l'efficientamento dei costi operativi e delle gestioni, la valorizzazione della sostenibilità ambientale e l’aumento della consapevolezza dei cittadini sulle proprie abitudini.

Per perseguire tali finalità, ARERA ha previsto l’integrazione dello schema regolatorio, introducendo il Piano delle Opere Strategiche (POS), parte sostanziale del Piano degli Interventi. Attraverso tale documento, l’Ente d’Ambito (o altro soggetto eventualmente competente) provvede alla pianificazione di nuove opere con vita utile superiore ai 20 anni, la cui realizzazione sia considerata prioritaria ai fini del raggiungimento dei livelli di servizio fissati per il pertinente territorio. Nel POS, che può raccogliere le opere previste dal 2020 al 2027, devono essere indicati, oltre alle criticità riscontrate e agli obiettivi che si intendono perseguire, il cronoprogramma degli interventi e i contribuiti pubblici eventualmente disponibili.

Il nuovo Metodo Tariffario si applica ai soggetti che, a qualunque titolo, gestiscono il servizio idrico sul territorio nazionale inclusi gli enti locali che gestiscono in economia. Sono escluse le Province autonome di Trento e Bolzano e sono previste particolari direttrici della metodologia per le Regioni a statuto speciale che abbiano già legiferato in materia.

Si conferma la durata quadriennale del periodo regolatorio, con un aggiornamento a cadenza biennale, e la facoltà di un'eventuale revisione infra-periodo nel caso in cui l’ente d’ambito certifichi il carattere straordinario di eventi capaci di pregiudicare l'equilibrio economico-finanziario della gestione.

La procedura di approvazione definita dall’art. 5 della Delibera 580/2019/R/IDR (clicca sull’immagine per ingrandire), obbliga gli enti d’ambito (o altri soggetti competenti eventualmente previsti dalla normativa regionale) a trasmettere lo schema regolatorio entro il 30 aprile 2020.

 

 

L’approvazione da parte di ARERA, salvo richiesta di ulteriori informazioni, dovrà avvenire nei successivi 90 giorni.

Qualora l’ente d’ambito non provveda a tali adempimenti entro il 30 aprile, il gestore trasmette all’ente stesso istanza di aggiornamento tariffario e ne informa, contestualmente, ARERA, la quale provvede a diffidare l’EGATO ad adempiere entro 30 giorni, trascorsi i quali il gestore, potendo ritenere approvata la propria proposta la trasmette all’Authority ai fini della valutazione e dell’approvazione. Per tutto il periodo in cui perduri l’inerzia dell’ente d’ambito, la quota parte dei suoi costi di funzionamento, da considerare per il calcolo della tariffa, è posta pari a zero.

Nei casi in cui non si disponga dei dati, degli atti e delle informazioni necessarie alla predisposizione degli schemi regolatori, inclusi i casi di mancata, incompleta o errata trasmissione da parte dei gestori, la tariffa verrà determinata d’ufficio ponendo il moltiplicatore teta pari a 0,9 finché non sia sanata la carenza informativa.

Particolarmente rilevante, con l'obiettivo di ridurre la differenza di standard di servizio nelle diverse aree del Paese, l'introduzione dello "schema regolatorio di convergenza". L’art. 31 del MTI3 consente, infatti, di applicare un sistema semplificato per un periodo determinato di tempo e a specifiche condizioni in caso di soggetti (es.: enti d’ambito) caratterizzati da perduranti criticità nelle attività di programmazione e di organizzazione del servizio ai sensi della normativa vigente, o causate da inefficienze e ritardi nella realizzazione degli interventi.

La previsione di maggiori strumenti e fasi di controllo garantiscono che eventuali aumenti tariffari siano possibili solo a seguito di investimenti effettivamente realizzati o di miglioramenti nella gestione. Viene infatti confermata la presenza di un tetto agli aumenti, per la prima volta differenziato non solo sui costi operativi della gestione, ma anche in ragione dei ricavi per abitante servito.

La sostenibilità ambientale è promossa attraverso una serie di incentivi che vanno dal contenimento dei consumi di energia elettrica per fornire l'acqua, alla riduzione dell'uso della plastica nel consumo di acqua potabile, al recupero di energia e materia (si pensi su tutti al tema del trattamento dei fanghi di depurazione), al riuso dell'acqua depurata a fini agricoli e industriali.

Vengono incentivati, inoltre, gli interventi orientati alla misura dei consumi idrici - sia per i condomini che per le singole utenze - e le scelte adottate a livello locale a sostegno degli utenti vulnerabili, in aggiunta al Bonus Acqua previsto, dal 2018, a livello nazionale.

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